Maria Montessori
Il bimbo, l’adulto e un ambiente preparato
La pedagogia Montessori è formata da tre componenti indivisibili: bambino, adulto e un ambiente accuratamente preparato.
Il bambino è sempre al centro dell’approccio montessoriano. Ogni bimbo viene al mondo con un forte desiderio di apprendere ed è compito degli adulti offrirgli l'ambiente ed i mezzi con i quali potrà alimentare questo suo desiderio. Ogni genitore sa che la curiosità di un bimbo non conosce limiti. I bimbi esplorano in continuazione, scoprono cose nuove con enorme interesse e non smettono mai di porsi domande. È nostro dovere rispettare le loro esigenze, considerarli come esseri unici e rafforzare la loro curiosità.
Nell’ambiente Montessori ogni bimbo è visto come un individuo singolare. Nel processo d’insegnamento viene sempre considerato il suo sviluppo personale al livello fisico, emotivo, sociale, intellettuale e spirituale.
Gli adulti – che sono prima educatori e dopo insegnanti – sanno che ogni bimbo ha un potenziale creativo illimitato fin dalla nascita, e che in un ambiente adeguatamente predisposto impara da solo.
Il ruolo dell’adulto nell’ambiente montessoriano è molto diverso dal ruolo dell’insegnante negli ambienti scolastici tradizionali. Maria Montessori metteva il bimbo in primo piano, dando all’adulto il ruolo di osservatore attento. L’adulto, in base alle sue osservazioni, prepara un ambiente adeguato, adattandolo al livello di sviluppo del bambino.
Nell’ambiente Montessori niente è casuale. Lo spazio è armonico e piacevole, i materiali sono scelti con uno scopo specifico e sono sempre accessibili al bambino. In uno spazio così adeguatamente organizzato, i bimbi possono lavorare con molta più attenzione e autodisciplina.
L’adulto fa da esempio al bambino, rappresenta una fonte di conoscenza e facilita l’interazione tra il bimbo e il materiale. Ma questo collegamento può provenire anche da un bambino più grande, perché i gruppi sono combinati. I bambini più grandi e quelli con più esperienze aiutano quelli più piccoli; e i bambini più piccoli in questo modo imparano da quelli più esperti. In tal modo i bambini imparano a collaborare e ad avere pazienza e rispetto per la diversità. Un altro vantaggio dei gruppi misti è che le differenze individuali tra i bambini non vengono messe in risalto come succederebbe in gruppi di bambini della stessa età.
Lo sviluppo dei bambini richiede strumenti didattici adatti e adeguatamente scelti, quelli che chiamiamo materiali di sviluppo.Maria Montessori dedicò molta cura a questi materiali, perfezionandoli e aggiornandoli con costanza. Per i primi due trienni della scuola primaria ideò materiali per la matematica, la lingua, la geografia, la storia, la biologia, la musica e l’educazione cosmica. Questi materiali stimolano i bambini a confrontarsi in modo attivo con le materie d’insegnamento, consolidando un approccio olistico di apprendimento attraverso tutti i sensi. I bambini lavorano con le mani, perché Maria Montessori considerava le mani uno strumento dell’intelligenza del bambino. I materiali sono ideati in modo da dare al bambino autonomia e controllo, permettendogli di conseguenza di assumersi la responsabilità per il suo lavoro e di riconoscerne gli errori. Ogni bambino lavora col proprio ritmo e mentre lavora non viene interrotto. Il ruolo dell’insegnante è preparare al bambino un ambiente piacevole con dei materiali adatti, osservarlo mentre lavora, sostenendolo e guidandolo se necessario.
Mente assorbente e periodi sensitivi
La pedagogia montessoriana si basa sul fatto che il periodo più importante per lo sviluppo del bambino è quello tra la nascita e i sei anni. In questa fase il bambino si avvale di quella che chiamiamo mente assorbente,che gli dà un’immensa capacità di assorbire tutto ciò che lo circonda. E tutte queste impressioni, esperienze e cognizioni rimangono in lui per sempre.
Questo tipo di pedagogia inoltre evidenzia il fatto che il bimbo in questa fase attraversa quelli che chiamiamo periodi sensitivi, durante i quali è particolarmente percettivo e fa di tutto per acquisire una determinata abilità. È importante riconoscere questi periodi, perché sono fondamentali per lo sviluppo futuro del bambino. Maria Montessori distingueva sei periodi sensitivi che possono anche sovrapporsi: il periodo sensitivo del linguaggio, affinamento dei sensi, ordine, movimento, interesse per oggetti piccoli e socializzazione. Una volta finito ciascun periodo, il bambino deve impegnarsi molto di più per acquisire quell’abilità.
Aiutami a fare da solo
I bambini hanno una tendenza naturale a dedicarsi completamente a un’attività quando la svolgono con piacere. Di conseguenza scelgono da soli cosa fare e dedicano a quell’attività tutto il tempo necessario. Seguono il proprio ritmo e vogliono lavorare in autonomia.
Il filo rosso della pedagogia montessoriana è: “Aiutami a fare da solo. Fammi vedere come si fa, ma non farlo al mio posto. So farlo e voglio farlo da solo. Abbi pazienza affinché possa arrivarci da me.”
I bambini si rivolgono a noi per chiederci di insegnarli a essere persone indipendenti degne del nostro rispetto. Solo dopo aver fatto qualcosa da soli potranno capire ed assorbire del tutto ciò che avevano osservato e provato.
Lo scopo è preparare il bimbo alla vita
Maria Montessori fu un’importante pioniera dell’educazione e della formazione. Considerava il metodo Montessori come educazione per la vita. La passione per l’apprendimento continuo e per le abilità che i bimbi imparano nell’ambiente montessoriano oltre alle materie scolastiche sono fondamentali per la vita in un mondo che cambia costantemente.
